Il Castello di Porpetto

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Il castello in un disegno del 1600.

Con il Medioevo le notizie su Porpetto diventano via via più precise. Il fiume Corno e la ricchezza delle acque di risorgiva hanno consentito la realizzazione di strutture fortificate importanti a difesa delle proprietà dei feudatari le cui notizie risalgono a pochi decenni dopo l’anno 1000.

La prima notizia sui suoi signori risale al 1186 quando Volrico, il più giovane dei fratelli di Caporiacco, ottiene l’assegnazione del castello ‘de Porpedo’. L’Imperatore Federico II dichiarerà Volrico ed
i suoi discendenti feudatari liberi il 17 febbraio 1221. E’ stato nel castello di Porpetto che si sono svolte le trattative per la pace fra i Strassoldo, i Cuccanea e i Villalta (1219).

Il castello era un luogo topograficamente complesso. Era composto da quattro borgate, una rocca, diverse abitazioni signorili, un certo numero di chiese e dei mulini che sfruttavano la forza motrice del fiume. Era la residenza stabile di un Gastaldo, un medico ed un notaio. Del complesso castellano faceva parte anche un convento di frati francescani nominato per la prima volta in un lascito del 6 aprile 1290 e sorgeva sul sito ora occupato dalla chiesa di San Francesco. Al suo interno ospitava le sepolture dei di Castello ma verrà soppresso dall’Imperatore Giuseppe II nel 1771.

Dopo la morte del Patriarca Gregorio di Montelongo (1269), scoppiarono nuove lotte tra i feudatari e il Capitano patriarcale, non riuscendo a conquistare il Castello ne devastò i dintorni. Altre lotte sostennero i suoi Signori nei primi del 1300, finché nel 1307 fu stipulata la pace. Nel 1346 la rocca resistette fortemente ai nemici dei di Castello e Giovanni Francesco ebbe il soprannome di “Gran torriere”. Finì però in disgrazia per aver partecipato alla congiura che provocò la morte al Patriarca Bertrando (1350), il castello venne demolito ed il signore giustiziato (1351).

Il maniero tuttavia risorse nel 1386, rinforzato. Non coinvolto nelle lotte successive, fu incendiato nel 1509 in seguito agli assalti dell’imperatore di Germania. Ripreso dai Veneti nel 1514, fu dato alle fiamme lo stesso anno dagli Imperiali.

In seguito alla pace di Worms (1521) Castelporpetto fu assegnato all’Austria che confermò l’investitura agli antichi signori. Questi sedevano nel Parlamento Friulano e nella Dieta degli stati di Gorizia e Gradisca. Essi godevano inoltre della giurisdizione su Cordenons, Invillino e numerose ville annesse.

Il castello fu tenuto in efficienza sino a tutto il Cinquecento, ma nelle guerre con gli Asburgo fu preso dai Veneziani (1615). In base al trattato di Madrid del 6 settembre 1617 il castello di Porpetto doveva essere restituito agli Austriaci. Però il Provveditore Generale di Palma aveva inviato una lettera al Doge consigliando la completa distruzione del castello perché era facile da restaurare e venir utilizzato contro Venezia. Quindi prima di restituire Porpetto agli Austriaci, il castello verrà distrutto e tutto il materiale utilizzato nella costruzione della fortezza di Palmanova. Così del bel maniero non rimase più nulla e si perse anche il ricordo della sua ubicazione. I suoi ultimi signori poi ricordati esclusivamente come conti Frangipane, si stabilirono nella villa di Castelporpetto.