Biotopo palude Fraghis

Il SIC Paludi di Porpetto è posto in corrispondenza della linea delle risorgive che segna il passaggio fra l’alta pianura e la bassa pianura friulana. È uno dei siti che tutela residui di torbiera e paludi di risorgiva altrove bonificati ed interrati. È di limitate estensioni (circa 24 ha) ed interamente compreso nel comune di Porpetto.

Il sito include il biotopo Palude di Fraghis ed è relativamente poco distante da altre aree protette con analoghe peculiarità naturalistiche come: Paludi di Gonars (350 m), Paludi del Corno (950 m), Palude di Selvote (poco più di 3 km) e palude di Moretto (poco più di 5 km). Più distanti si trovano anche alcuni lembi di boschi planiziali (Bosco Boscat, Boschi di Muzzana e Bosco Sacile).

Il sito presenta habitat, specie animali e vegetali tipici delle torbiere planiziali, oggi in via di rarefazione. Rispetto alle paludi residue in ambiente di risorgiva poste a nord ovest, le Paludi di Porpetto presentano maggior presenza d’acqua, e olle di risorgiva particolarmente sviluppate. Questo piccolo SIC racchiude essenzialmente l’ambiente palustre con habitat d’acqua dolce, cladieti, superfici a torbiera a libera dinamica, cespuglieti e boschetti umidi, uniti ad una parte agricola. Il contesto paesaggistico esterno è caratterizzato dallo sfruttamento agricolo intensivo e dal passaggio, subito a nord, dell’arteria autostradale A4 Venezia – Trieste. Le peculiarità naturalistiche del sito unite alle pressioni antropiche ne fanno risaltare la fragilità e allo stesso tempo l’importanza di tutela attiva.

Il sito nella sua limitata estensione conserva, assieme ad altri siti della rete Natura 2000 friulani, quello che rimane dopo le bonifiche e l’agricoltura intensiva delle antiche paludi di risorgiva. Nella palude di Porpetto sono presenti habitat di torbiera come sceneti e cladieti che presentano numerose specie rare fra le quali oltre a orchidacee vi sono Erucastrum palustre, Centaurea forojuliensis, Armeria helodes, Senecio fontanicola, Gladiolus palustris, Sesleria uliginosa.

Complessivamente il sito proposto quale biotopo ospita non meno di 13 specie iscritte nella Lista Rossa per l’Italia delle entità botaniche a rischio di estinzione e segnatamente: Allium suaveolens, Anagallis tenella, Armeria helodes, Centaurea forojulensis, Cirsium canum, Erucastrum palustre, Euphrasia marchesettii, Gentiana pneumonanthe, Hottonia palustris, Orchis palustris, Plantago altissima, Senecio doria, Sesleria uliginosa.

L’area palustre è costeggiata dall’autostrada ma impenetrabile per la presenza di saliceti arbustivi e pertanto, almeno per l’aspetto botanico risulta poco disturbata.

La torbiera di Porpetto risulta essere uno degli ultimi siti riproduttivi a livello regionale, di Albanella minore (Circus pygargus). Questo sito inoltre svolge un ruolo importante in termini di connessione ecologica per le specie meno mobili come Rana latastei e Triturus carnifex, anfibi inseriti nell’allegato II della Direttiva Habitat.

Tra le altre specie avifaunistiche va segnalata la presenza in periodo riproduttivo di martin pescatore (Alcedo atthis), tarabusino (Ixobrychus minutus) e l’avèrla piccola (Lanius collurio). In periodo invernale e durante i movimenti migratori si osservano con una certa regolarità individui di Albanella reale (Circus cyaneus) e falco di palude (Circus aeruginosus). Quest’ultima specie non si riproduce più nel sito da alcuni anni.